ENERGIA. La Turchia punta alla piena indipendenza energetica

“La Turchia ha intensificato i propri sforzi per ridurre la dipendenza energetica, con l’obiettivo di soddisfare completamente il suo fabbisogno energetico”. Queste le parole del Presidente Erdoğan del suo intervento all’ “11th Energy Efficiency Forum and Exhibition”, svoltosi il 6 ottobre scorso a Istanbul.

Erdoğan ha illustrato le iniziative del governo per diversificare le fonti e aumentare gli investimenti nelle riserve nazionali, con l’obiettivo di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti.

Secondo i dati forniti da Erdoğan, la Turchia consuma circa un milione di barili di petrolio al giorno, di cui soltanto 160.000 provenienti da riserve interne. Per il gas naturale la crescita è stata significativa: il consumo nazionale, che nel 2002 era di 17,4 miliardi di metri cubi, ha raggiunto i 53,2 miliardi nel 2024, con una previsione di 59,5 miliardi per il 2025. Solo nei primi otto mesi del 2025, Ankara ha speso 26 miliardi di dollari per importazioni energetiche.

Il Presidente ha ricordato anche i progressi legati alla cooperazione internazionale, citando in particolare il recente accordo con gli Stati Uniti in materia di energia nucleare, definito “uno sviluppo cruciale” per la strategia di lungo periodo. La partita dell’energia, ha aggiunto Erdoğan, “non è solo economica ma anche geopolitica: dipendere da un unico Paese o da un solo mercato di approvvigionamento comporta rischi seri”.

In occasione del Forum, è stato inoltre siglato un accordo da 750 milioni di dollari tra TEİAŞ (l’operatore turco della rete di trasmissione elettrica) e la Banca Mondiale, volto a rafforzare la rete elettrica nazionale.

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