18.11.2025
Il 4 novembre scorso, l’Ambasciatore Giorgio Marrapodi ha presieduto ad Ankara una riunione di coordinamento del “Sistema Paese” in Turchia. Erano presenti tutte le articolazioni del “Sistema Italia”, tra cui i funzionari responsabili del Consolato Generale d’Italia a Istanbul, del Consolato a Izmir, dell’Istituto Italiano di Cultura e dell’ICE Agenzia di Istanbul, dell’ufficio SACE in Turchia, della Banca d’Italia, gli esperti della Polizia di Stato per l’immigrazione, della Guardia di Finanza e i rappresentanti delle Camere di commercio italiane in Turchia.
L’incontro ha permesso di fare il punto sulle relazioni bilaterali tra Italia e Turchia e sulle azioni intraprese per consolidare ulteriormente l’intenso partenariato economico-commerciale, in linea con i seguiti del 4° Vertice Intergovernativo tenutosi a Roma lo scorso aprile e con l’inserimento della Turchia tra i Paesi prioritari del Piano d’azione del Governo per l’Export, lanciato lo scorso marzo dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani.
“La forte complementarietà dei settori economico-industriali dei due Paesi, testimoniata anche dal solido interscambio commerciale” - ha commentato l’Ambasciatore Marrapodi - “è la base stessa sulla quale costruire una più stretta collaborazione in tutti i settori più strategici, dall’innovazione tecnologica all’industria dello spazio, dalla cooperazione scientifica all’energia, passando dalla diplomazia sportiva a quella culturale, altrettanti pilastri dell’azione italiana di “diplomazia della crescita”.
È stato quindi sottolineato il successo in Turchia delle rassegne tematiche promosse dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e delle numerose iniziative di diplomazia pubblica e di promozione integrata realizzate dal Sistema Italia sotto il coordinamento dell’Ambasciata. Particolarmente apprezzate in questo quadro le iniziative raccolte nel formato Meetürkitaly, promosso dall’Ambasciata come proficua occasione di scambio di esperienze italiane e turche nei settori di eccellenza dei due Paesi. Queste considerazioni hanno fatto da stimolo a una riflessione operativa sulla programmazione delle attività di promozione integrata per il prossimo anno, orientata a una maggiore unitarietà nella narrativa di valorizzazione del “saper fare italiano”.
18.11.2025
Lo scorso 30 ottobre, ad Ankara, l’Ambasciatore d’Italia Giorgio Marrapodi e il Presidente del Consiglio della Ricerca Scientifica e Tecnologica turco (TÜBİTAK), Prof. Orhan Aydin, hanno firmato il nuovo Programma Esecutivo per la cooperazione scientifica e tecnologica 2025-2027, per il finanziamento da parte di MAECI e TÜBİTAK di 7 progetti di ricerca congiunti tra Italia e Turchia.
Il rinnovo del Programma Esecutivo mira a promuovere la collaborazione internazionale tra scienziati di università e istituti di ricerca in Italia e in Turchia, con l’obiettivo di facilitare l’accesso a nuovi ambienti di ricerca, strutture, conoscenze e competenze in ambiti quali la salute, la transizione energetica, il cambiamento climatico, la prevenzione e la mitigazione dei rischi naturali nonché la scienza e la tecnologia applicata al patrimonio culturale.
18.11.2025
Il Comitato di Politica Monetaria (CPM) della Banca Centrale della Repubblica di Turchia (CBRT) ha deciso di ridurre il tasso ufficiale di riferimento dal 40,5% al 39,5%, con un intervento di portata inferiore rispetto ai tagli di 300 e 250 punti base operati rispettivamente a luglio e settembre scorsi.
Graphic 1: Central Bank’s policy rate and y-o-y inflation rate (%)

La decisione - si legge nel comunicato diffuso il 23 ottobre dalla CBRT - è stata determinata da un aumento dell’inflazione di fondo a settembre, che ha segnato un rallentamento del processo disinflazionistico.
A settembre l’inflazione annua è risalita lievemente al 33,29%, interrompendo la lunga tendenza al ribasso iniziata a metà del 2024. In linea con i precedenti comunicati, la BCRT ha ribadito la propria determinazione a mantenere un orientamento monetario restrittivo fino al conseguimento della stabilità dei prezzi, evidenziando che tale approccio rafforzerà la disinflazione attraverso il canale della domanda, del tasso di cambio e delle aspettative d’inflazione. La Banca ha reiterato che l’orientamento monetario sarà irrigidito qualora le prospettive d’inflazione dovessero discostarsi in misura significativa dagli obiettivi.
18.11.2025
I dati pubblicati lo scorso 3 novembre da TurkStat, l’Istituto nazionale turco di statistica, indicano che, a ottobre, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) su base mensile è cresciuto del 2,55%, a fronte del 3,23% registrato nel mese di settembre. L’inflazione su base annua si è attestata al 32,87%, in calo rispetto al 33,29% di settembre.

Resta significativo l’aumento su base annua dei prezzi nei settori dell’istruzione (+65,69%), dell’abitazione (+50,96%), dei beni alimentari (+34,87%), della ristorazione e ospitalità (+33,78%) e della sanità (+32,06%). I maggiori contributi all’inflazione annuale derivano dalle spese per l’acquisto di beni alimentari, che hanno fatto registrare un marcato +8,44%, dagli affitti (+7,75%), dai trasporti (+4,34%) e dalla ristorazione e ospitalità (+2,85%).
Su base mensile, a ottobre, a spingere i rincari sono stati soprattutto le voci relative all’alimentare e al tessile-abbigliamento: si registrano infatti aumenti del 12,42% per l’abbigliamento (ottobre è il mese in cui iniziano gli acquisti di abbigliamento e calzature per la nuova stagione invernale), del 3,42% per l’acquisto di beni alimentari, del 2,66% per la sanità e del 2,42% per l’acquisto di alcolici e tabacco.
18.11.2025
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei mesi di gennaio-settembre 2025 l’interscambio è stato pari a USD 21,521 mld, con un decremento del 7,2% rispetto allo stesso intervallo del 2024. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia si sono contratte del 15,4% (USD 11,686 mld), mentre le importazioni sono aumentate del 4,9% attestandosi a USD 9,384 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 1,852 mld. Le esportazioni italiane costituiscono il 4,4% delle importazioni totali turche, mentre le esportazioni turche destinate all’Italia rappresentano il 4,9% delle esportazioni complessive della Turchia.
Nel periodo di riferimento, l’Italia si conferma al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quinto fornitore (dopo Cina, Russia, Germania e Stati Uniti) e il quarto cliente (dopo Germania, Regno Unito e Stati Uniti).
All’interno dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al secondo posto per volume di interscambio con la Turchia, preceduta solo dalla Germania (USD 38,825 mld) e seguita da Francia (USD 17,560 mld) e Spagna (USD 15,067 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Tra gennaio e settembre 2025, le esportazioni italiane sono state trainate dalle vendite di “prodotti farmaceutici” (in crescita del 38,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, per un volume complessivo pari a USD 316,3 mln) e di “combustibili minerali e oli” (+11,3%, per un volume pari a USD 272,3 mln). In calo, invece, l’export di “pietre preziose e semipreziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria”, (-46,8% per un volume pari a USD 2,1 mld) superato dalle nostre vendite di “Macchinari e apparecchiature meccaniche” (USD 2.2 mld), prima voce merceologica del nostro export. Gli “autoveicoli, trattori, e parti di ricambio” – terza voce delle nostre vendite – hanno registrato un calo del 3,2% (USD 867,7). Si rileva inoltre una contrazione del 31,8% negli acquisti turchi di “ferro e acciaio”.
La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento nelle voci “rame e articoli in rame” (+54,8%), “macchinari e apparecchiature meccaniche” (+14,2%) e “materie plastiche” (+12,5%). In calo gli acquisti italiani di “tessile e abbigliamento” che si sono contratti del 3,2%. Gli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 2,140 mld e volumi diminuiti del 4,5%.
18.11.2025
Secondo gli ultimi dati ufficiali resi noti dalla Banca Centrale turca (CBRT), lo scorso settembre la Turchia ha registrato un surplus di conto corrente (CAD) pari a USD 1,112 mld rispetto al surplus di USD 5,455 mld del mese precedente. Si tratta del terzo avanzo consecutivo, dopo una serie di disavanzi registrati tra novembre 2024 e giugno 2025.

Nei primi nove mesi del 2025, il disavanzo si è attestato a USD 14,894 mld, rispetto ai USD 5,160 mld registrati tra gennaio e settembre del 2024.
Su base annuale, il CAD peggiora, passando da USD 18,427 mld a USD 20,146 mld, tra agosto e settembre 2025.
Al netto delle importazioni di oro non monetario e di energia, il conto corrente della bilancia dei pagamenti turca ha invece registrato un avanzo di USD 6,803 mld.
Al 7 novembre 2025, le riserve ufficiali si attestano a USD 185,1 mld, di cui 74,3 mld in valuta estera, 103,1 mld in oro e 7,7 mld presso il FMI.
18.11.2025
Secondo i dati diffusi il 12 novembre scorso dall’associazione non governativa degli Investitori Internazionali (YASED), il valore netto degli investimenti diretti esteri (IDE) nel Paese nei primi nove mesi del 2025 è stato pari a USD 11,4 mld, con un marcato incremento del 46% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il dato relativo agli IDE comprende USD 8 mld di capitale azionario, USD 2,6 mld in strumenti di debito e USD 1,6 mld derivanti da vendite immobiliari a residenti stranieri. Contestualmente, si è registrato un disinvestimento pari a USD 0,9 mld.
Nei primi nove mesi dell’anno il settore del commercio al dettaglio e all’ingrosso ha attirato USD 2,7 mld, collocandosi al primo posto con il 34% degli afflussi totali di IDE, seguito dai settori agroalimentare e ICT.
Nel periodo gennaio-settembre 2025, con una quota pari al 32% del totale, i Paesi Bassi si sono posizionati al primo posto tra i dieci principali Paesi di origine degli IDE in Turchia, precedendo il Kazakistan, il Lussemburgo, la Germania e gli Stati Uniti. L’Unione Europea, nell’intervallo in esame, è stata il primo investitore in Turchia.
Nel 2024 la Turchia ha attratto circa lo 0,8% dei flussi globali di IDE, a fronte di un obiettivo strategico fissato dal governo pari all’1,5%.
18.11.2025
Turkstat, l’Istituto nazionale turco di statistica, ha reso noto lo scorso 27 ottobre che, nel mese di settembre 2025, il tasso di disoccupazione nel Paese si è attestato all’8,6% (pari a 3.075.000 persone).
Il tasso di disoccupazione maschile è stato stimato al 7,4%, mentre quello femminile all’11,1%.
Nel mese in esame si è registrato un tasso di occupazione pari al 48,9%, in leggera diminuzione rispetto al mese precedente. La forza lavoro complessiva è stata pari a 35.566.000 persone, mentre il tasso di partecipazione al lavoro si è attestato al 53,5%, con una contrazione dello 0,3% rispetto al mese di settembre dell’anno precedente.
Il tasso di disoccupazione giovanile nella fascia di età 15-24 anni è risultato pari al 14,9%, rispetto al 16% registrato nel mese di settembre 2024 (-0,9 punti percentuali). Nel dettaglio: 11,4% per i giovani uomini e 21,4% per le giovani donne.
Il numero degli occupati è stato pari a 32.491.000, in diminuzione di circa 200 mila unità rispetto al mese precedente.
18.11.2025
Lo scorso 4 novembre, il Ministro del Commercio, Ömer Bolat, durante una conferenza stampa a Istanbul dedicata alla presentazione dei dati preliminari sul commercio estero, ha reso noto che nel mese di ottobre 2025 le esportazioni turche sono ammontate a USD 24 mld, con un incremento del 2,4% rispetto allo stesso mese del 2024. Le importazioni hanno invece raggiunto USD 31,4 mld, con una crescita del 6,6% su base annua Il disavanzo commerciale della Turchia in ottobre si è pertanto assestato a USD 7,4 mld, con un aumento del 24% rispetto al mese precedente.
Nonostante il dato sul disavanzo, Bolat ha osservato che lo scorso ottobre è stato per la Turchia uno dei mesi con più alti volumi di export di sempre, contribuendo al record di USD 270,2 mld di esportazioni negli ultimi dodici mesi.
Bolat ha poi riferito che si stima che le esportazioni di servizi raggiungeranno USD 103,5 mld nel periodo gennaio-ottobre 2025, con un incremento di USD 4 mld rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Ci aspettiamo pertanto – ha proseguito – che le esportazioni di servizi aumentino del 5,4%, raggiungendo su base annua USD 121,2 mld nel mese di ottobre».
I dati diffusi dal Ministero del Commercio mostrano infine che la Germania si è confermata a ottobre il principale mercato di destinazione delle vendite turche, con un valore di USD 2 mld, precedendo gli Stati Uniti e il Regno Unito, che hanno acquistato merci turche per circa USD 1,4 mld ciascuno.
Per quanto riguarda le importazioni, i principali Paesi fornitori nel mese di ottobre sono stati la Cina, la Federazione Russa e la Germania.
18.11.2025
Stando ai dati preliminari pubblicati dal Ministero della Cultura e del Turismo lo scorso 22 ottobre, nei mesi di gennaio-settembre 2025 la Turchia ha accolto circa 41.570.000 visitatori stranieri, con un calo dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Sommando gli oltre 8.400.000 di cittadini turchi residenti all’estero, gli arrivi sfiorano complessivamente i 50 milioni, registrando una crescita dell’1,65%. Tale volume ha reso la Turchia il quarto Paese più visitato al mondo, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO).
I ricavi del settore sono saliti al loro nuovo massimo storico nei primi nove mesi del 2025, raggiungendo USD 50 mld (+5,7% su base annua). Il Ministro della Cultura e del Turismo, Mehmet Nuri Ersoy, ha sottolineato che la spesa pro capite continua a crescere costantemente; la spesa media giornaliera per visitatore ha raggiunto infatti 116 dollari nei mesi gennaio-settembre 2025, con un incremento del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Ministro ha inoltre riferito che i dati preliminari di ottobre sono molto incoraggianti e che per l’intero 2025 si punta ad attirare 65 milioni di visitatori.
Nell’intervallo in considerazione, emerge la performance del numero di visitatori stranieri sbarcati in Turchia con navi da crociera: 1,71 milioni di passeggeri, segnano il livello più alto degli ultimi dodici anni grazie all’importante “hub” turco del turismo crocieristico nel Mediterraneo orientale. Secondo i dati della Direzione Generale per gli Affari Marittimi del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, nei mesi gennaio-settembre 2025 le navi da crociera che hanno attraccato nei porti turchi sono state 1.075, rispetto alle 917 del 2024. La località egea di Kuşadası si conferma la principale destinazione crocieristica del Paese, avendo accolto 493 navi e 825.647 passeggeri nei primi nove mesi del 2025, precedendo Istanbul (495.186 passeggeri su 207 navi), e Bodrum (117.985 turisti a bordo di 96 navi). Tra gli altri porti principali figurano Çeşme, Izmir e Marmaris.
Il turismo è un settore vitale su cui la Turchia fa affidamento per trasformare il suo cronico disavanzo delle partite correnti in un surplus. Il comparto contribuisce per circa il 10% al PIL del Paese e rappresenta circa il 5% dell'occupazione totale.
18.11.2025
Il 4 novembre scorso, l’Associazione dei Distributori Automobilistici (ODMD) ha reso noti i dati relativi ai primi dieci mesi del 2025 del mercato automobilistico turco.
Tra gennaio e ottobre, il comparto dei veicoli passeggeri e commerciali ha registrato una crescita del 10,20% rispetto al medesimo periodo del 2024, con 1.043.796 unità immatricolate. Nel dettaglio, per i soli veicoli passeggeri, la crescita è stata del 10,98%, con 833.382 unità immatricolate.

I veicoli passeggeri con motorizzazione a benzina hanno rappresentato il 47,2% delle immatricolazioni totali (393.399 unità), seguiti dai modelli ibridi (26,4% e 219.729 unità), elettrici (17,8% e 148.304 unità) e diesel (7,8% e 64.801 unità). Nel periodo gennaio-ottobre 2025, le immatricolazioni di auto elettriche sono cresciute del 112,6% su base annua: i veicoli elettrici rappresentano oggi il 17,8% del totale, contro il 9,3% registrato nello stesso intervallo del 2024.
Quanto al settore delle vendite al dettaglio, considerando sia la produzione nazionale sia le importazioni dei soli veicoli passeggeri, il marchio Renault si è collocato al primo posto per vendite complessive (95.418 unità vendute), seguito da Volkswagen (65.110), Toyota (60.560), Fiat (59.645) e Hyundai (52.684).
18.11.2025
Secondo i dati diffusi dal Ministero del Tesoro e delle Finanze, nel mese di ottobre 2025 è stato registrato un deficit di bilancio di TL 223,2 mld (pari a circa USD 5,3 mld), segnando un miglioramento rispetto al disavanzo del mese precedente. Nel mese di ottobre, le spese sono aumentate del 43,4% e sono state pari a TL 1,370 trilioni, mentre le entrate sono cresciute del 49,1% e si sono attestate a TL 1,147 trilioni.

Tale risultato ha contribuito a far aumentare il deficit cumulato nei primi dieci mesi del 2025, portandolo a quota TL 1,440 trilioni, circa USD 34,4 mld, (+14,3% sui mesi gennaio-ottobre 2024), segnalando crescenti pressioni fiscali mentre le spese continuano a superare le entrate.
Nei mesi gennaio-ottobre 2025, le entrate complessive sono aumentate del 48,1% su base annua, raggiungendo TL 10,152 trilioni, mentre le spese sono cresciute del 42,9%, attestandosi a TL 11,592 trilioni.
Secondo il nuovo “Programma a medio termine” (2026-2028), presentato lo scorso 8 settembre, il disavanzo di bilancio dovrebbe attestarsi al 3,6% del PIL (TL 2,2 trilioni pari a circa a USD 52,6 mld) nel 2025 e al 3,5% nel 2026, per poi ridursi al 2,8% entro la fine del 2028.
18.11.2025
ll 13 novembre, Turkstat ha riportato un’espansione del mercato immobiliare nazionale, con 1.293.033 trasferimenti di proprietà registrati nei mesi di gennaio-ottobre 2025 e un aumento del 16,2% delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2024.
Nei primi dieci mesi dell’anno, le transazioni immobiliari finanziate tramite mutuo sono cresciute del 64% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2024, mentre gli acquisti effettuati senza finanziamento hanno registrato un incremento più contenuto (10,8%). Gli acquisti di immobili nuovi sono aumentati del 10,9%, mentre quelli di immobili usati del 18,8%.
Gli acquisti da parte di stranieri, nei mesi gennaio-ottobre 2025, sono stati pari a 17.050 unità, con un numero di contratti di acquisto in calo dell’11,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I cittadini russi si sono confermati i principali acquirenti stranieri, seguiti da tedeschi, iraniani, ucraini e iracheni.
Nel mese di ottobre 2025, a livello geografico, il maggior numero di abitazioni vendute si è registrato nelle principali metropoli del Paese: Istanbul, Ankara e Izmir.
La Turchia si colloca al secondo posto nella classifica OCSE 2024 dei Paesi con più vendite annuali di abitazioni, con quasi 1,5 milioni di unità vendute, preceduta solo dagli Stati Uniti con 4,06 milioni di compravendite. In Europa la Turchia guida la classifica delle vendite; seguono il Regno Unito (1,24 milioni), la Francia (750 mila), l’Italia (720 mila) e la Spagna (715 mila).
Per la presidente di GYODER, l’associazione degli investitori immobiliari turca, Neşecan Çekici, il settore turco presenta una struttura “robusta e resiliente, sostenuta dalla duplice funzione del mercato residenziale come bene d’uso e come asset di investimento”.
18.11.2025
L’industria della difesa turca accelera sulla produzione nazionale. Ankara gestisce progetti per oltre USD 100 mld, ed espande le vendite in oltre 180 Paesi, grazie a circa 3.500 aziende, di cui circa 1.600 esportano all’estero.
L’industria della difesa è infatti entrata a far parte della top 10 mondiale degli esportatori del settore, grazie alla capacità di ridurre al minimo la dipendenza dall’estero per le tecnologie chiave. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Agenzia per le Industrie della Difesa (SSB), Haluk Görgün, in occasione del 40° anniversario della nascita dell’istituzione lo scorso 6 novembre.
Görgün ha spiegato che il comparto ha raggiunto un livello tale da soddisfare non solo il fabbisogno nazionale, ma anche da esportare prodotti ad alto valore aggiunto, tecnologie e know-how ai Paesi alleati citando i sistemi di punta della difesa turca come il caccia “Kaan”, la nave d’assalto anfibia “TCG Anadolu”, le corvette classe “MILGEM”, il carro armato “Altay” e una flotta crescente di velivoli senza pilota, tra cui il drone da combattimento “Kızılelma”.
Le esportazioni del settore hanno raggiunto USD 7,1 mld lo scorso anno, in crescita del 29% rispetto al precedente; nei primi dieci mesi del 2025 hanno toccato USD 6,7 mld, con un aumento del 31%.
18.11.2025
Il costruttore automobilistico turco Tofaş ha raggiunto un nuovo accordo con Stellantis Europe S.p.A. per esportare in Nord America 230.000 unità del suo prossimo veicolo commerciale leggero “K0”, nell’ambito del piano produttivo 2024-2032.
Il veicolo “K0”, che sarà prodotto nello stabilimento Tofaş di Bursa con un investimento complessivo di circa 448,61 milioni di dollari, rappresenta un tassello centrale del nuovo piano industriale.
Il progetto “K0” rappresenta un’espansione strategica delle destinazioni di export di Tofaş, storicamente concentrate sull’Europa e sulle regioni limitrofe. L’azienda punta a diversificare il portafoglio e rafforzare la competitività entrando nel mercato nordamericano. Secondo i dati dell’Associazione degli Esportatori dell’Automotive di Uludağ, nei primi nove mesi del 2025 le esportazioni turche di veicoli commerciali hanno raggiunto 4,7 miliardi di dollari, con un +14% su base annua. Il principale mercato di sbocco è il Regno Unito, seguito dalla Germania.
In parallelo, Tofaş e Stellantis hanno deciso di prolungare la produzione della Tipo, conosciuta in Turchia come Egea, fino al 30 giugno 2026. La FIAT Egea è tra i modelli più venduti nel mercato turco.
18.11.2025
ll vicepresidente Cevdet Yılmaz, lo scorso 25 ottobre, ha dichiarato che nel 2025 la Turchia potrebbe scalare di una posizione nella classifica delle maggiori economie mondiali, diventando la 16ª economia del pianeta.
Intervenendo alla Commissione Bilancio del Parlamento durante la presentazione del Disegno di legge di bilancio per il 2026, Yılmaz ha sottolineato che nel 2024 il PIL turco è stato di 1.358 miliardi di dollari. «In termini di PIL a parità di potere d’acquisto, la Turchia è stimata come l’11ª economia mondiale e la quarta in Europa», ha sottolineato Yılmaz.
In linea con il programma a medio termine (MPT) presentato lo scorso settembre, la crescita complessiva per il 2025 è prevista al 3,3%. Il vicepresidente ha aggiunto che «mentre l’economia globale è cresciuta complessivamente del 15,1% tra il 2020 e il 2024, l’economia turca è aumentata del 30,3% nello stesso periodo».
Yılmaz ha infine dichiarato che il reddito pro capite, pari a 15.325 dollari nel 2024, è atteso in aumento a 17.748 dollari nel 2025 e a 18.621 dollari nel 2026.
18.11.2025
La Turchia punta a portare la rete ferroviaria complessiva a 14.437 chilometri e le linee ad alta velocità a 2.769 chilometri entro il prossimo anno, come dichiarato lo scorso 24 ottobre dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Abdulkadir Uraloğlu.
Il Ministro ha osservato che Ankara ha dato priorità al settore ferroviario nell’ambito di uno sforzo volto a fare della Turchia non solo un attore regionale, ma anche uno snodo chiave nella rete logistica globale.
La quota di linee a doppio binario è attesa salire dal 19% nel 2026 al 26% nel 2028, mentre la lunghezza complessiva della rete dovrebbe crescere a 15.934 chilometri nel 2027 e a 17.728 chilometri entro il 2028.
Le linee ad alta velocità si estenderanno a 4.121 chilometri nel 2027 e a 5.343 chilometri nel 2028.